Corsi di formazione professionale: quinta assoluzione in formula piena per l’imprenditore Fabio Di Maggio e la dottoressa Elsa Occhilupo

Redazione
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Arriva la quinta assoluzione in formula piena per Fabio Di Maggio, l’imprenditore salentino 34enne coinvolto, nel maggio del 2022, nell’inchiesta aperta dalla Guardia di Finanza di Lecce e Brindisi sui presunti illeciti messi in atto dalla Fondazione “Forma Italia” nel settore del rilascio di attestati per corsi di formazione professionale in Operatore Socio Sanitario. Assoluzione in formula piena anche per sua moglie, la dott.ssa Elsa Occhilupo, originaria di Manduria ma residente a Roma, imputata per aver espletato il ruolo di tutor didattica. 

L’iter giudiziario a carico dell’imprenditore Di Maggio, rappresentante legale di numerose società leader in diversi settori d’attività, assistito da un collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore Rollo, Pantaleo Cannoletta e Gianfranco Gemma, aveva già portato, nei mesi scorsi, a quattro diverse sentenze, emesse dal Tribunale di Taranto e dal Tribunale di Lecce (quest’ultima, a firma del Giudice, dott.ssa Maddalena Torelli) di non luogo a procedere.

Ora, a rafforzare l’iter giudiziario favorevole al dott. Di Maggio e a sua moglie, la dott.ssa Occhilupo, giunge anche la quinta sentenza, quella emessa lo scorso 6 marzo presso il Tribunale di Brindisi che assolve con formula piena entrambi anche nell’iter relativo al rilascio degli attestati dei corsi di formazione presso l’Istituto “Giacomo Leopardi” di Lecce.

Come ho già ribadito in occasione delle scorse sentenze a noi favorevoli, ho sempre avuto piena fiducia nella giustizia – evidenzia Fabio Di Maggio – e ho atteso pazientemente che questo iter procedimentale aperto a mio carico facesse il suo corso nell’assoluta certezza, come effettivamente è avvenuto, di giungere a questo risultato di piena assoluzione sia nel percorso giudiziario relativo alla Fondazione “Forma Italia”, sia in quello riguardante l’Istituto “Giacomo Leopardi”.  E mi sembra doveroso sottolineare ancora una volta come queste sentenze avvalorino appieno la mia integrità morale e lavorativa, così come riabilitano pienamente l’immagine e la reputazione mia e di mia moglie”.

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